Una nuova avventura dell’antichità è pronta ad intrigare i lettori più smaliziati. La perfezione delle ricostruzioni storiche e grafiche della serie a fumetti di Alix, affascinano fin dagli anni ’50 per coerenza e ricerca. Il suo ideatore, Jacques Martin, è da considerarsi uno dei pochi grandi maestri viventi del fumetto francobelga, da affiancarsi a pieno titolo ad autori più noti in Italia quali Hergè e Jacobs. Ed è proprio in questo affermato filone che si inseriscono le avventure di Alix, qui alle prese con il magico mondo dell’Antico Egitto, in una vicenda costruita con sapienza da Martin nel 1974, forse il periodo migliore della serie. La perfetta ambientazione, fedele come sempre a rigorose ricerche storiografiche, dopo qualche pagina saprà calarci con perfetto realismo nell’era ormai perduta dei Faraoni e delle Piramidi, un’ epoca piena di fascino che, grazie alla magia del fumetto, non risulta più segreta ed inaccessibile ma torna, anzi, miracolosamente a rivivere.
Ritorna in una nuova prestigiosa versione la grande saga di Velissa. Ripristinato il titolo originale, e in contemporanea con la pubblicazione della seconda saga di 'Alla ricerca dell'augello del tempo', il capolavoro di Le Tendre e Loisel non ha perso il fascino che decretò un meritato successo alla prima edizione italiana da tempo esaurita.Sta succedendo qualcosa di grosso nel mondo di Akbar, qualcosa che solo il vecchio cavaliere Bragon può capire e contrastare. Per questo la principessa-strega Mara invia la figlia, la sensuale ed ingenua Velissa, a cercare il vecchio campione e lo imbarca in un'avventura piena di scoppiettanti colpi di scena. Intrigante e fastosa, un'epopea fantasy che è già un classico del fumetto contemporaneo.IMPORTANTE: nella nuova versione è inserita una storia di sei pagine inedita.
Seconda parte della saga 'Alla ricerca dell'Augello del Tempo' che vede il cavaliere Bragon e l'intrepida - e un po' discinta- Velissa impegnati nel contrastare il tempo: fra otto giorni si scioglierà l'incantesimo che lo tiene prigioniero e il dio maledetto Ramor potrà tornare a dettar legge su Akbar. Solo Mara, la madre di Velissa e antica amante di Bragon, può fermarlo. Intanto però gli ostacoli da superare sono ancora molti, e tutt'altro che agevoli. Sempre divertente e piena di colpi di scena, la sceneggiatura di Serge Le Tendre valorizza al massimo i carnali disegni di Loisel. Davvero un classico del fumetto contemporaneo.
'C'è un male di cui solo gli uomini soffrono… si chiama nostalgia'
Se in Francia questa serie è considerata un caposaldo del fumetto nazionale, un motivo ci sarà. Sono passati quasi vent'anni dalla sua prima apparizione, eppure conserva una freschezza e una verve straordinarie. Velissa ha un volto dolce di adolescente inquieta, ancora in bilico fra l'innocenza dell'infanzia e la consapevolezza di poter ferire con un sorriso. Il suo sguardo incorniciato da una massa di capelli rossi ribelli è una sfida continua verso il mondo e una insistente richiesta di attenzioni. Il suo corpo è un invito in paradiso e un deterrente da atti ostili. Un'eroina in piena regola ma con una marcia in più: la fragilità. Vera o presunta, sta al lettore deciderlo.
Le spruzzate di allegria e comicità, i disegni cartooneschi – ancora oggi così terribilmente moderni e ai quali molti autori affermati della nuova leva sono debitori – caratterizzano anche questo quarto volume di Velissa, 'L'uovo delle tenebre', e non fanno altro che rafforzare il piacere della lettura, che si completa in un intelligente contrasto con la profondità dei dialoghi.
'C'è un male di cui solo gli uomini soffrono… si chiama nostalgia' Se in Francia questa serie è considerata un caposaldo del fumetto nazionale, un motivo ci sarà. Sono passati quasi vent'anni dalla sua prima apparizione, eppure conserva una freschezza e una verve straordinarie. Velissa ha un volto dolce di adolescente inquieta, ancora in bilico fra l'innocenza dell'infanzia e la consapevolezza di poter ferire con un sorriso. Il suo sguardo incorniciato da una massa di capelli rossi ribelli è una sfida continua verso il mondo e una insistente richiesta di attenzioni. Il suo corpo è un invito in paradiso e un deterrente da atti ostili. Un'eroina in piena regola ma con una marcia in più: la fragilità. Vera o presunta, sta al lettore deciderlo. Le spruzzate di allegria e comicità, i disegni cartooneschi – ancora oggi così terribilmente moderni e ai quali molti autori affermati della nuova leva sono debitori – caratterizzano anche questo quarto volume di Velissa, 'L'uovo delle tenebre', e non fanno altro che rafforzare il piacere della lettura, che si completa in un intelligente contrasto con la profondità dei dialoghi.
Si torna indietro, la nuova saga di 'Alla ricerca dell'augello del tempo' è dedicata al racconto della giovinezza di Bragon e della principessa Mara. Bragon è poco più di un ragazzo, sogna l'avventura ma intanto è costretto alle misere faccende della coltivazione della terra e del governo del bestiame. Un giorno però decide di non resistere più alla sirena che gli canta nel cuore e parte alla ricerca di un futuro diverso. Troverà un amico, Javin, e una ragazza da amare, la principessa Mara. Ma troverà anche innumerevoli pericoli e dovrà corazzarsi parecchio per uscirne indenne, almeno nel fisico.Con il duo Le Tendre e Loisel sempre al timone, imbarcato un nuovo disegnatore dallo stile preciso e accattivante, questa seconda saga è destinata a replicare il formidabile successo della prima.
Si esce dalla lettura di questo libro contenti di avere ritrovato i personaggi della bella e lunga serie de Alla ricerca dell'augello del tempo (siamo al 6 volume e il 7 è in preparazione) alla quale da oltre venti anni siamo affezionati. Il primo albo, La conchiglia di Ramor, appare in Francia nel 1983 ed è subito un grande successo, con Velissa che conquista un
ruolo di primo piano nel panorama fumettistico d'oltralpe. L'attesa per ogni nuova uscita (parsimoniosa) era grande ma il successo è sempre stato confermato sia in Francia che in Italia. In questo nuovo e atteso volume a poco a poco riappaiono tutti i personaggi, a cominciare da Mara, Bragon, Bodias… E su tutto l'album c'è l'ombra del Rige: i personaggi ne parlano come di un mito e attendono la sua venuta, ma bisogna ancora pazientare. Sale la tensione, diretta alla perfezione da una sceneggiatura di rara efficacia nella quale ritroviamo tutto quello che fa di questa serie un capolavoro sempre attuale. Loisel e Le Tendre non hanno perso nulla della loro giovinezza e, anzi, ci fanno ritrovare la nostra. Sono grandi autori che semplicemente raccontano una grande storia.
Sulle terre di Akbar molte morti sospette di figli di principi stregoni colpiscono la "relativa" calma del posto. Un dettaglio inquietante è che ogni vittima porta un segno sul suo corpo: è forse la misteriosa setta dell'ordine del marchio la responsabile di quei delitti? Il padre di Mara vuole fermare questa cospirazione e manda la figlia alla ricerca del libro sacro degli dei, il solo che potrebbe salvare tutti. Mara parte ed arriva a Vaguemare, dove assiste a un combattimento di Bragon che non l'aveva mai dimenticata. Bragon vuole arrivare ad essere degno di lei e pensa di poterlo fare solo affrontando il Rige…
Potrebbe risultare difficile credere fino in fondo che ARETHEL racconti una storia vera, ma la particolarità di questo fumetto risiede proprio nella strana alchimia dei suoi elementi narrativi: due amici adolescenti, la cocaina e l'alcolismo, sette creature dei boschi dal carattere terribilmente umano, il viaggio per il recupero del senso della vita sfidando sette popoli, pericolosi non tanto per la loro malvagità quanto per l'assurdità dei loro comportamenti.
Fumetto apparentemente fantasy, di tale tipologia conserva solo pochi elementi essenziali come la struttura del cammino, che altro non è che ricerca interiore, o l'ambientazione fra boschi e luoghi al limite della favola; per il resto, "ARETHEL" presenta tratti
assolutamente originali dove il racconto, che si sviluppa fra il mondo fantastico e le incursioni nella vita reale dei protagonisti, viene interpretato dallo stile inconfondibile della matita di Andrea Domestici.
Primo dei tre libri che compongono l'intera saga, ed unico fra i
tre – per logica narrativa – ad essere interamente disegnato a matita, "Arethel cap. 1" introduce e prepara il lettore ad una avventura ricca di colpi di scena, in una alternanza di momenti drammatici, momenti di vero e proprio musical disegnato, sequenze
umoristiche ed altre particolarmente commoventi.
Un pezzo di specchio, una goccia d'acqua, il rovescio di una medaglia per avvicinarsi a Maahlox, sbaragliando i suoi pittoreschi eserciti fatti da ricconi biondi con la cravatta e il colletto della camicia alto, panciuti onnivori di ispirazione messicana e bassi e pelosi esseri sempre pronti ad alzare la voce.
Non tradire se stessi, il gusto per la vita, la capacità di vedere la gioia nel dolore da restituire a Manuel, per ricominciare a farlo vivere, per farlo ritornare.
E al fianco di Arethel sempre i buffi principi, che non abbiamo ancora cominciato ad amare che già iniziamo a perdere o forse veramente a trovare.
Superbia, Gola e Ira sono i temi del secondo libro di "Arethel".
Il viaggio questa volta è iniziato sul serio: i sette eserciti dei peccati capitali contro i sette principi dei sensi, e un unico eroe a fare da filo conduttore.
Forse troppo giovane per fare l'eroe.
E il Principe Senza Senso questo lo sa.